Il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano (Lucca)
Ci sono
leggende che sembrano fatte apposta per essere raccontate ai bambini, storie
che possono accompagnare la visita di un luogo rendendolo “speciale”. La
leggenda del Ponte del Diavolo è una di queste.
Il ponte del Diavolo
Borgo a
Mozzano è un piccolo paesino in provincia di Lucca, il primo della Valle del
Serchio, famoso per la presenza di un ponte alquanto singolare, non solo per la
sua struttura ma anche per la leggenda cui è legata la sua costruzione. E’ il Ponte
della Maddalena, meglio noto come Ponte del Diavolo, una delle costruzioni
più originali di tutta la Toscana.
Un capolavoro di ingegneria medievale
Il suo
profilo è singolare: un’ardita struttura a "schiena d'asino" in cui
la classica forma convessa sembra sfidare la legge di
gravità, una parabola lunga oltre 90 metri con una grande arcata centrale a
tutto sesto affiancata da tre arcate minori, un capolavoro d'ingegneria
medievale perfettamente conservato e ancor oggi percorribile a
piedi.
La leggenda del Ponte del Diavolo
In questa
terra antica che è la Garfagnana, spesso gli eventi storici si intrecciano con
le leggende. Nel medioevo, infatti, la costruzione di un ponte era un'opera di
grande ingegno, considerata quasi prodigiosa, per questo motivo è spesso legata
a leggende che hanno come protagonista il Diavolo, perché solo un intervento
"diabolico" poteva portarla a termine. Il ponte di Borgo a
Mozzano non fa eccezione. Secondo la leggenda, infatti, la sua costruzione
venne affidata a S. Giuliano l'Ospitaliere ma l'opera si rivelò fin dall'inizio
di difficile realizzazione. Il capomastro, resosi ben presto conto che non
avrebbe completato il lavoro per la scadenza prevista, si abbandonò alla
disperazione e mentre era seduto sulla sponda del Serchio gli
apparve il diavolo che gli propose un patto. Questi avrebbe terminato il ponte
in una sola notte, ma ad una condizione: in cambio del favore avrebbe preso
l'anima di colui che per primo lo avesse attraversato. Il patto fu siglato e in
una sola notte il diavolo completò il ponte. Il costruttore però, assalito dal
rimorso, andò a confessarsi dal prete del paese, che gli disse di rispettare il
patto ma con un’astuzia..… fare attraversare il ponte ad un maiale o, secondo altre
versioni, ad un cane o una capra. Il giorno successivo il capomastro, bloccato
l'accesso alle persone, fece attraversare per primo il ponte all’animale e il
diavolo, sentendosi sbeffeggiato, si gettò giù dal ponte nelle acque del
Serchio non facendosi più rivedere.
Ma le leggende continuano… Lucida Mansi
Secondo
un’altra leggenda la bellissima nobildonna lucchese Lucida Mansi,
terrorizzata dall’idea di invecchiare, mentre camminava nei pressi
del Ponte della Maddalena incontrò un bellissimo giovane che le promise
trent’anni di giovinezza in cambio della sua anima. Lucida accettò, il ragazzo
la portò sul punto più alto del Ponte e dopo aver ripreso le sembianze del
diavolo, prese l'anima della nobildonna e la gettò nel Serchio. Per
trent'anni, il tempo pattuito con il Diavolo, la donna mantenne intatta la sua
bellezza ma allo scadere del termine, esattamente la notte del 14 agosto 1623,
il Diavolo ricomparve per prendersi ciò che gli spettava. Lucida si arrampicò
sulla Torre delle Ore di Lucca, nel tentativo di fermare l'orologio. Ma il tentativo di bloccare le lancette fallì e allo scoccare della mezzanotte il Diavolo prese Lucida e la portò via con sé
fino a gettarsi nelle acque del laghetto dell’Orto Botanico. Si dice che ancora
oggi chi immerge la testa in questo lago possa vedere il volto
addormentato della nobildonna.
Questa
leggenda, capace di regalare al ponte del Diavolo un’immagine ancor più
suggestiva, viene rievocata ogni anno la sera del 31 ottobre in occasione della
Halloween Celebration, quando Borgo a
Mozzano viene invaso da zucche, fantasmi, streghe, mangiafuoco, artisti di
strada che danno vita alla festa di Halloween più grande d'Italia.
La vera storia del Ponte
La
costruzione è attribuita alla contessa Matilde di Canossa nell’ XI secolo, un
ponte che consentisse a viandanti e pellegrini di attraversare il fiume Serchio
per raggiungere Lucca e ricongiungersi alla Via Francigena.
Fu
modificato nel secolo XIII da Castruccio Castracani, probabilmente con la
realizzazione in muratura degli archi minori del ponte, in sostituzione di
precedenti strutture in legno. Ciò spiegherebbe la differenza tra l'arco
maggiore e quelli minori, e anche la diversa pendenza della via sul lato
sinistro del ponte, costruito a partire dall'arco preesistente.
Il ponte
deve il nome ad una edicola, che custodiva al suo interno la figura della
Maddalena, costruita intorno al 1500 ai piedi della struttura lungo la sponda
sinistra, oggi non più esistente.
Nei secoli è
stato più volte rimaneggiato: nel 1836 subì gravi danni a causa di una piena
del fiume, mentre agli inizi del '900 fu aperto un nuovo arco sul lato destro
per far passare la linea ferroviaria, modificandone la fisionomia.
E’
miracolosamente sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e all’occupazione
nazista, che lo aveva minato in vista di abbandonare le fortificazioni
della Linea Gotica.
La
costruzione della diga, nel secondo dopoguerra, innalzando il livello
dell'acqua nei pressi del ponte, lo ha reso meno slanciato e suggestivo ma non
ne ha intaccato il fascino.
Informazioni utili
Come raggiungere il Ponte del
Diavolo: da Lucca seguire la SS12 in direzione Abetone.
Il ponte si trova poco dopo il bivio per Borgo a Mozzano.
Vicino all’ingresso del Ponte, in via del
Brennero, sul lato opposto alla ferrovia, è un Info Point.
Orario:
lunedì / giovedì 10,00 – 14,00
venerdì / domenica 10,00 – 18,00
Proprio davanti al Ponte, sempre sulla via del
Brennero, oltre alla Pizzeria Devil's
Bridge, c’è La Bottega di Giocondo, dove poter gustare un panino o un tagliere di salumi e
formaggi accompagnati da marmellate e miele o semplicemente acquistare degli
originali souvenir del ponte creati dalla signora con la cera d’api come quello
che adesso è attaccato sullo sportello del nostro frigo.
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