Il Padule di Fucecchio: una passeggiata con i bambini fra specchi d'acqua, canneti e moltissime specie di uccelli.
Una passeggiata con i bambini fra specchi d'acqua, canneti e
moltissime specie di uccelli, armati di binocolo e macchina fotografica: il
Padule di Fucecchio.
Il Padule di Fucecchio è un enorme bacino palustre, una zona
umida di grande interesse naturalistico ed un ecosistema
complesso, uno dei più straordinari del nostro paese. Con la sua estensione di circa 1800 ettari, anche se ampiamente ridotta rispetto a quella originaria, rappresenta la più grande palude interna italiana.
Dove
Il Padule di Fucecchio si
trova nel cuore della Toscana, diviso fra
le province di Firenze e Pistoia. La maggioranza dell’area è
situata nel territorio della Valdinievole, un tempo quasi completamente
sommerso da queste acque, e la zona naturalisticamente più
interessante nei Comuni di Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio.
La Riserva Naturale
Tutta l’area del Padule è inclusa
nella Rete Natura 2000, di questa circa 230 ettari sono protetti da Riserva Naturale, mentre il resto
del bacino rientra nelle relative Aree Contigue.
Un ambiente con una grande biodiversità, un gran numero di animali e vegetali, un'oasi naturalistica.
E’
possibile esplorare il Padule di Fucecchio a piedi, in bicicletta, a cavallo o con i caratteristici barchini.
Noi
abbiamo optato per una passeggiata, con l’eccezione di Sofia in bici, nella
parte a mio giudizio più bella della Riserva
Naturale del Padule di Fucecchio: l’area
de “Le Morette”.
La nostra passeggiata
Il
nostro itinerario parte dal Centro
Visite in Via Don Franco Malucchi 115 a Castelmartini (Larciano - Pt).
La visita al centro permetterà di capire meglio l'ambiente che visiteremo. Qui è raccolta una buona documentazione: dalle fotografie
sulla flora e fauna della zona, ai manufatti realizzati con le erbe palustri, ai "barchini".
Questi ultimi sono le tipiche imbarcazioni del padule, annerite dal catrame che le renderle impermeabili, strette e allungate per poter entrare nei canali e col fondo piatto per scivolare anche in pochi centimetri d'acqua. Vengono condotte stando in piedi, un po' come delle gondole rudimentali, utilizzando un forcino che con ritmo lento viene spinto contro il fondo melmoso.
Questi ultimi sono le tipiche imbarcazioni del padule, annerite dal catrame che le renderle impermeabili, strette e allungate per poter entrare nei canali e col fondo piatto per scivolare anche in pochi centimetri d'acqua. Vengono condotte stando in piedi, un po' come delle gondole rudimentali, utilizzando un forcino che con ritmo lento viene spinto contro il fondo melmoso.
Lasciato
il centro visite, seguendo un percorso di circa tre chilometri, arriviamo al
Porto delle Morette. Una passeggiata di circa 30 minuti su una strada asfaltata, immersa nella tipica campagna toscana il
primo tratto, che attraversa il Bosco di Chiusi con le sue querce secolari il secondo.
Lungo la strada alcune Opere per la
Pace e in più punti cippi e lapidi in memoria delle vittime dell’eccidio del Padule: 174 civili, uomini, donne e
bambini, che furono barbaramente uccisi dall'esercito nazista in varie aree del Padule
la mattina del 23 agosto 1944.
Per
i più pigri, o se avete bambini piccoli che si stancano presto, è possibile
arrivare al Porto in auto ma qui è necessario
parcheggiare e proseguire a piedi. Tenete presente però che lo spazio per parcheggiare qui è veramente esiguo.
Oltre il ponte sul canale inizia il vero bacino palustre, con i suoi spazi immensi e le sue ricchezze
naturalistiche. Qui i
sentieri sostituiscono la strada asfaltata e noterete che molti di questi in realtà sono gli argini stessi dei canali.
L'uomo nel corso dei secoli ha modificato la struttura dell'area umida e le tracce di questa
trasformazione sono ancora leggibili sul territorio: il ponte, i canali, il porto
con i “barchini”, gli argini e i tipici “casotti”
connessi allo sfruttamento delle risorse palustri.
Davanti a noi, immerso in uno stupendo pioppeto, il
Casotto detto del Criachi.
Queste tipiche costruzioni del padule, realizzate su due piani lungo i canali principali, venivano utilizzate come ricovero temporaneo e rimessaggio delle attrezzature agricole e da pesca. Tenete presente che in periodi di piena l'acqua allaga il piano terreno!
Siamo nel Porto delle Morette, di cui si hanno cenni storici già nel Settecento, anche se l'attuale conformazione risale con tutta probabilità all'Ottocento. Questa piccola darsena prende il nome dalle piccole anatre tuffatrici, chiamate morette, che un tempo frequentavano numerose il Padule.
Il canale che vediamo è il Canale del Terzo e dalla sua confluenza con il Canale del Capannone ha origine il Canale Usciana, unico emissario del Padule, che si tuffa nell’Arno in prossimità di Montecalvoli (Pi).
Costeggiando
l'argine del canale verso nord, lasciandoci praticamente alle spalle il
casotto, troviamo un pannello esplicativo: siamo entrati nella Riserva Naturale
Provinciale "Le Morette”.
Dopo
qualche centinaio di metri il sentiero ci conduce al Casotto Verde, detto del
Biagiotti, trasformato in osservatorio faunistico.
Attraverso le feritoie si
possono osservare i grandi chiari, così vengono definiti gli specchi d’acqua, bordati
dai canneti e in questi una quantità impressionante di uccelli acquatici.
Animali
La Riserva costituisce una sosta fondamentale nelle rotte migratorie di migliaia di uccelli tanto che nel
corso dell’anno qui è possibile ammirarne oltre 200 specie.
Tenete d’occhio i pannelli esplicativi con gli animali
del luogo che trovate affissi perché dovrete sicuramente rispondere alla
curiosità dei bambini che ripeteranno in continuazione “cos’è quello?”
Qui si trova la “garzaia”, ovvero la colonia di
nidificazione più importante
dell'Italia centro-meridionale, con ben sette specie diverse: la nitticora,
la garzetta, la rara sgarza ciuffetto, l’airone guardabuoi, l’airone rosso, l’airone
cenerino e l’airone bianco maggiore.
Ma l'elenco degli uccelli che possiamo vedere è lungo: la volpoca, il fenicottero, il
cormorano, la cicogna bianca e la cicogna
nera, il cavaliere d'Italia, il martin pescatore, il gruccione, il rigogolo,
la ghiandaia marina, le oche
selvatiche, numerose specie di anatre, vari rapaci come il nibbio, la poiana,
lo sparviero e diversi falchi, come il falco di palude e il falco pescatore.
Quest’area oltre agli uccelli ospita anche tanti altri animali,
quali ad esempio la nutria, il topolino delle risaie, varie farfalle, pesci
come la tinca, il luccio e l’anguilla, solo per citarne alcuni.
Facile imbattersi anche in qualche coniglietto selvatico che attraversa il sentiero. A noi è accaduto varie volte, incontri sempre fugaci perché ovviamente la bici di Sofia li ha subito spaventati. Dimenticavo: necessario, dato il luogo, non far troppo rumore!
Facile imbattersi anche in qualche coniglietto selvatico che attraversa il sentiero. A noi è accaduto varie volte, incontri sempre fugaci perché ovviamente la bici di Sofia li ha subito spaventati. Dimenticavo: necessario, dato il luogo, non far troppo rumore!
Vegetazione
Tanti animali quindi, ma anche una
grande varietà di piante, alcune con nomi molto strani, come il Morso di Rana e
l’Erba Pesce, altre con fiori molto belli, come gli Iris d’acqua, le Ninfee, le Orchidee selvatiche e ovviamente
le varie erbe palustri: la cannella, il sarello, la sala, il biodo, la gaggia,
ecc.
Legata alle erbe palustri che nascono qui è un’attività artigianale antica,
quella del l'intreccio del
"sarello" e della "sala", usati per “rinvestire” sedie
e fiaschi, praticata ancor oggi da alcuni artigiani.
L'associazione Intrecci onlus di Larciano, in collaborazione con il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, promuove e mantiene viva questa tradizione coinvolgendo nella lavorazione delle erbe palustri ragazzi con varie disabilità.
https://it-it.facebook.com/intrecciassociazione/
L'associazione Intrecci onlus di Larciano, in collaborazione con il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, promuove e mantiene viva questa tradizione coinvolgendo nella lavorazione delle erbe palustri ragazzi con varie disabilità.
https://it-it.facebook.com/intrecciassociazione/
Informazioni
Ogni stagione è adatta per una passeggiata in Padule, ognuna regala colori diversi ma i periodi migliori per la visita sono quello primaverile e quello autunnale, tenendo presente però che la Riserva è circondata da aree in cui è consentita la caccia; i momenti migliori sicuramente l'alba e il tramonto.
All'interno del Padule si snodano vari itinerari naturalistici percorribili a piedi, percorsi semplici ed accessibili a tutti senza necessità di abbigliamento particolare, solo calzature comode (meglio stivali in caso di pioggia recente) ed eventuale repellente per le zanzare.
All'interno del Padule si snodano vari itinerari naturalistici percorribili a piedi, percorsi semplici ed accessibili a tutti senza necessità di abbigliamento particolare, solo calzature comode (meglio stivali in caso di pioggia recente) ed eventuale repellente per le zanzare.
Il percorso che abbiamo fatto noi è liberamente
accessibile, mentre in altre zone della riserva sono consentite solo visite
guidate.
Ogni anno il Centro R.D.P. (Ricerca, Documentazione, Promozione) del Padule di
Fucecchio organizza un ricco programma di visite guidate nella Riserva
Naturale e negli ambienti naturali vicini.
Per maggiori informazioni:
Centro R.D.P. Padule di Fucecchio Onlus
Tel. e fax 0573/84540
Ciao Mammafeliceinviaggio! E complimenti per questo blog davvero interessante! Viene voglia di tornare bambini (ancora una volta!) e divertirsi all'insegna della spensieratezza. Al prossimo itinerario…..
RispondiEliminaGrazie mille. Sarebbe bello tornare bambini non solo per la spensieratezza ma per il modo in cui guardano il mondo....
Elimina